Squadra al lavoro per il primo allenamento dell'anno. Piscopo:
Piscopo festeggia con Kaziyski e Grbic uno dei suoi
tanti muri messi a segno domenica a Forlì
(foto Trabalza)
Trento, 2 gennaio 2009

Primo allenamento dell’anno nuovo oggi per l’Itas Diatec Trentino. Dopo quarantotto ore di relax in corrispondenza con il cambio di anno, la squadra gialloblu è infatti tornata questo pomeriggio al lavoro al PalaTrento.
La formazione di Stoytchev ha ripreso la preparazione in vista della gara casalinga di domani contro la Marmi Lanza Verona. Con il gruppo hanno regolarmente lavorato tutti gli effettivi a disposizione di Radostin Stoytchev, ad eccezione ovviamente di Emanuele Birarelli.
Contro la compagine scaligera domani sera Grbic e compagni andranno alla ricerca del secondo risultato utile consecutivo dopo la bella vittoria di domenica scorsa a Forlì. “Verona è una realtà importante di questo campionato e, fattore ancor più rilevante, è una squadra che sino ad ora con le grandi ha fatto sempre ottimi risultati – commenta il centrale trentino Cosimo Marco Piscopo - ; il match dell'ultimo turno contro Treviso lo ha dimostrato ancora una volta in maniera piuttosto evidente. Memori della sconfitta dell’andata, dobbiamo quindi prepararci a soffrire e a giocare nel miglior modo possibile, anche se lamentiamo qualche infortunio e difficoltà di troppo in questo momento. Non possiamo però fermarci a guardare queste cose; il nuovo assetto con Della Lunga e Riad in campo ha dimostrato di essere assolutamente competitivo anche a Forlì e poi vogliamo cancellare in fretta il ricordo dell’ultima partita giocata al PalaTrento, quando abbiamo perso al tie break con Martina Franca. Battuta e muro faranno sicuramente la differenza, d’altronde queste sono due squadre molto efficaci nei due singoli fondamentali”.
Proprio a proposito del muro, fondamentale con cui domenica scorsa a Forlì è andato a segno otto volte eguagliando la miglior prestazione stagionale in serie A1 TIM degli omologhi Lee e Bontje, Piscopo trova una simpatica motivazione per spiegare il suo buon momento. “Non è merito mio – scherza – , sono gli attaccanti avversari che amano colpire le mie mani!


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